24 Lug 2014
Vantaggio secondario
Storiella dell’idraulico
C’è un palazzo grande e lì vive anche un signore che una mattina si sveglia e vuole farsi un caffè. Allora va in cucina e crede di poter aprire il rubinetto per avere l’acqua che gli serve. E invece l’acqua non arriva. E’ per questo che tu, che sei un idraulico,vieni chiamato lì, al piano alto, per far funzionare il rubinetto che non va, per capire qual’è il problema e possibilmente per risolverlo. E rimani lì, ad armeggiare con tubi e rubinetti dei piani alti per trentatrè anni e oltre. Ma l’acqua continua a non arrivare nonostante gli apparenti e vistosi successi. Il sospetto è che questa situazione, che sembra così spiacevole e fallimentare, forse deve avere dei vantaggi nascosti, almeno per qualcuno. Per esempio: il signore si fa consegnare l’acqua minerale a domicilio e paga in contanti. Dunque un vantaggio molto concreto per qualcuno c’è. Anche l’idraulico viene pagato. Il signore non è poi così scontento. A lui il caffè fatto con l’acqua minerale piace di più. Il fatto di avere un idraulico così impegnato per casa lo fa sentire molto importante. La situazione è per la verità molto costosa, ma il conto viene poi pagato distribuendolo ai vicini dei piani di sotto, che sono numerosissimi e distratti da molte preoccupazioni.
Un vantaggio è un beneficio, un profitto, una convenienza. In questa storia tutti avevano qualche vantaggio secondario. Addirittura anche il signore al quale non arrivava l’acqua a casa, non aveva nessun interesse a cambiare la situazione. A lui il caffè piaceva con l’acqua della bottiglia. E per trentatrè anni, anche se ci sono stati interventi in superficie niente è cambiato. La dinamica è rimasta la stessa. Nessuno aveva interesse perchè la situazione cambiasse.
Anche in situazioni molto dolorose, ci sono vantaggi nascosti che mantengono l’omeostasi del sistema: famiglia, coppia, scuola/università. E che a te bloccano. Ti fanno vivere situazioni stagnanti.
Sicuramente anche “gli altri” non ti sono d’aiuto, anche il loro comportamento e le loro dinamiche servono a mantenere quell’equilibrio.
Ma questo è un problema loro.
Sposta l’attenzione su di te. Qual’è il tuo vantaggio secondario?
Nelle dipendenze affettive: Stiamo sempre litigando…ci ignoriamo…questa relazione mi fa star male…Eppure non riesco a lasciarlo/a. Non posso. I suoi familiari mi giudicherebbero…Come faccio a gestire i bambini da solo/a…
All’università: L’esame non lo darò domani. Ho bisogno di più tempo…Sono bloccato con l’ultimo esame, mi manca solo la tesi e poi finalmente laureato/a. Eppure non riesco a darlo…Finchè sono all’università sono studente. Dopo che mi laureo, che cosa sono? Che faccio?
Nelle relazioni: A casa dai miei genitori non sto bene, si sanno sempre lamentando. Ho un lavoro che mi permetterebbe di andare a vivere da solo/a. Ma…
Riferimenti bibliografici
Colombo G., Passerini E. – Imparare la libertà. Il potere dei genitori come leva di democrazia – Milano Salani Editore, 2013
30 Apr 2020
Grazie Grimilde per tutto ciò che hai fatto per me
Stamattina avrei voluto postare un’altro articolo, tuttavia… giro la pagina del calendario e si staglia davanti agli occhi e alla mente questa frase meravigliosa…
I calci nel cuore da parte di persone che dichiarano di amarci, è un tema che mi sta particolarmente a cuore professionalmente e personalmente.
Prendi Biancaneve poveretta. Lei nasce e la madre buona muore. A sette anni arriva a casa sua, Grimilde gelosa, qualche problemuccio col suo prolungamento narcisistico onnipotente, lo deve sicuramente avere avuto. La bullizza impietosamente, la critica, mina giornalmente la sua autostima, è costantemente di malumore, sottilmente colpevolizza la povera Biancaneve, usa l’arma del silenzio per farla capitolare.
Già me la sento, mentre si passa la crema antirughe sul collo. Non sei in grado neanche di tagliare il pane. Ti sta venendo il c… grosso. Non dimagrirai mai. Faccio gli auguri a tua cognata per la festa della mamma. Tu non sei in grado neanche di farmi diventare nonna. Sei sempre in ritardo come tua zia e tuo padre che non hanno concluso niente nella vita (un colpo e tre cadaveri). Bevo perché mi fai innervosire. Ho la gastrite per colpa tua. L’ho raccontato a tua madrina. Sai cosa ha commentato? Rimarrai sola. Continuando così non ti laureerai mai. Sono inciampata perché mi hai fatto arrabbiare
Le tattiche strategiche sono infinite e possono essere personalizzabili e intercambiabili a seconda delle situazioni.
Tuttavia, Grimilde commette il terribile errore di voler togliere a Biancaneve qualcosa di importantissimo.
Oh! Finalmente, crea uno stato di bisogno. Biancaneve desidera, desidera qualcosa. Dentro quella casa non si può cantare, giocare e raccontare senza essere criticati o aggrediti. Non si può fare una torta. Se la fai e viene bene, sporchi la cucina, perdi tempo. Se la fai e viene male, non sei buona a niente, sprechi tempo e soldi. Insomma non vai mai bene.
Grimilde la caccia, la vuole immobile come se fosse morta.
Povera Biancaneve si sente sola, con il chiacchiericcio dei vicini, gli sguardi di parenti famelici di rivalsa. Finalmente semi libera, poco poco cosciente che quella situazione non le piace, si rimbocca le maniche e va a servizio dai sette nani. Una Principessa che va a servizio…
Grimilde per esistere ha bisogno di Biancaneve e allora tenta il tutto per tutto.
Si trasforma in una dolce e gentile vecchietta carica di sentimenti di invidia, vendetta, odio. E’ irrazionale, manipolativa, seduttiva. Vuole Biancaneve tutta per sè. Ha bisogno di quella miserella per poterla cannibalizzare della sua fresca energia. Se Biancaneve pascola dentro casa, impasticcata di ansiolitici, Grimilde può lavarle i vestiti sentirsi giovane e nello stesso tempo incolparla che non fa niente e non sa fare niente.
Inganna Biancaneve per ben tre volte: le stringe il corsetto con un nastro e le pettina i capelli con un pettine avvelenato. La terza è apparentemente fatale. Le fa talmente tanto male che Biancaneve muore.
Mmmmh, mah…I conti non tornano. E’ morta, ma il corpo non imputridisce.
Non tutto è perduto. Negli anni in cui sta dentro la teca costruita dai nani, sviluppa saggezza, diventa consapevole, e impara ad amarsi. Nel suo cuore arriva Azzurro, in grado di sconfiggere il più malefico dei malefìci il sentimento di bassa autoefficacia. Si laurea, cerca e trova lavoro, si compra un castello, degno di una Principessa. E vissero tutti felici e contenti
Ecco…Se Grimilde non avesse creato con il suo comportamento una brutta frattura Biancaneve non avrebbe scoperto che ci sono altri tipi di relazioni, altri modi di vivere in famiglia.
Non ci sarebbe stato un lieto fine.
Grazie Grimilde e grazie a tutte le Grandi Madri che ho incontrato nella vita. Grazie di cuore, senza di voi come dico spesso non sarei riuscita a farmi muscoli e carattere per salire i livelli del grande videogioco che è la vita
Riferimenti bibliografici e non
Erich Neumann, La Grande Madre, Casa Editrice Astrolabio
Erich Neumann, La psicologia del femminile, (Il flauto magico), Casa Editrice Astrolabio
Fratelli Grimm, Fiabe, Fabbri Editore
Annamaria De Pace, Calci nel cuore, Sperling & Krupfer Editori
Bruno Bettelelheim, Il mondo incantato, Saggi Universale Economia Feltrinelli
Film Biancaneve (2012) di Tarsem Singh